CANDIOLO - Continuano i progressi della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta verso l’ambizioso obiettivo europeo di garantire che entro il 2030 il 90% dei pazienti sia trattato all’interno di una “Comprehensive Cancer Infrastructure”, come prevede un progetto triennale della Commissione Europea per sviluppare le capacità di migliorare e integrare risorse e servizi per assistenza oncologica, ricerca, formazione dei professionisti, educazione dei malati, dei sopravvissuti e delle loro famiglie.
La terza visita degli esperti europei, terminata con un incontro nel Grattacielo della Regione, ha rappresentato una valutazione del percorso intrapreso, in modo da presentare i risultati raggiunti, discutere le difficoltà incontrate e ricevere ulteriori indicazioni per consolidare le strategie avviate.
Come precisa l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi «la conclusione della terza visita europea segna una tappa fondamentale, ma non un punto di arrivo: la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta proseguirà infatti il proprio impegno per rafforzare i percorsi di cura, ridurre le disuguaglianze di accesso, promuovere l’innovazione tecnologica e sostenere la ricerca clinica, in stretto dialogo con pazienti, professionisti e comunità scientifica. Con il supporto della Commissione Europea, delle istituzioni locali e dei partner accademici e clinici, la Rete si candida infatti a svolgere un ruolo di primo piano nella costruzione di un sistema oncologico sempre più integrato, innovativo e centrato sul paziente».
Per raggiungere gli obiettivi prefissati è necessario un coordinamento che parta dalla prevenzione primaria fino alle fasi avanzate di malattia integrando le attività territoriali con quelle degli ospedali e degli Istituti di ricerca. In questo contesto, l’Istituto di Candiolo rappresenta il punto di accesso al progetto europeo, rivestendo un ruolo fondamentale come collegamento tra la rete regionale e l’infrastruttura oncologica europea.