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MONCALIERI - «Le periferie non sono confini, ma orizzonti. Sono i luoghi dove nascono idee nuove, dove si sperimenta, si resiste, si costruisce comunità». Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha ricordato con forza nella prima Giornata Nazionale delle Periferie Urbane: «Le periferie sono laboratori di innovazione sociale, veri patrimoni di energie da valorizzare». È da qui che parte la candidatura di Moncalieri a Capitale Italiana della Cultura 2028. Da una posizione “liminale”, né centro né margine, ma punto di snodo tra storie, paesaggi e visioni. Vogliamo riscrivere il racconto delle perifericità, trasformandole in motore di coesione, creatività e futuro condiviso.

«A settembre 2024 abbiamo avviato un percorso di ascolto e confronto, incontrando associazioni, operatori culturali, giovani, cittadini, imprese e amministratori del territorio - spiegano dal Comune - più di 60 realtà ci hanno aiutato a immaginare insieme una città che cresce grazie alla cultura e che fa della sua identità plurale la sua forza. Abbiamo parlato di design come linguaggio quotidiano, di cultura come cura, di spazi da riabitare, di nuove generazioni da coinvolgere, di diritti da rendere visibili».

Sono 25 i Comuni italiani che hanno ufficialmente manifestato il proprio interesse a candidarsi al titolo di "Capitale italiana della Cultura" per l’anno 2028 rispondendo all’avviso pubblicato dal Ministero della Cultura. Un primo passo che conferma la vitalità dei territori e la volontà diffusa di investire nella cultura come motore di sviluppo, coesione sociale e rigenerazione urbana. Di seguito l’elenco delle città e delle Unioni di comuni che hanno presentato la manifestazione di interesse entro il termine fissato da bando al 3 luglio 2025:

1. Anagni (Frosinone) – Lazio

2. Ancona – Marche

3. Bacoli (Napoli) – Campania

4. Benevento – Campania

5. Catania – Sicilia

6. Colle di Val d'Elsa (Siena) – Toscana

7. Fiesole (Firenze) – Toscana

8. Forlì – Emilia-Romagna

9. Galatina (Lecce) – Puglia

10. Gioia Tauro (Reggio Calabria) – Calabria

11. Gravina in Puglia (Bari) – Puglia

12. Massa – Toscana

13. Melfi (Potenza) – Basilicata

14. Mirabella Eclano (Avellino) – Campania

15. Moncalieri (Torino) – Piemonte

16. Pieve di Soligo (Treviso) – Veneto

17. Pomezia (Roma) – Lazio

18. Rozzano (Milano) – Lombardia

19. Sala Consilina (Salerno) – Campania

20. Sarzana (La Spezia) – Liguria

21. Sessa Aurunca (Caserta) - Campania

22. Tarquinia (Viterbo) – Lazio

23. Unione dei comuni “Città Caudina” – Campania

24. Valeggio sul Mincio (Verona) – Veneto

25. Vieste (Foggia) – Puglia

Le candidature provengono da tutto il territorio nazionale e rappresentano un ampio spettro di realtà urbane, storiche e culturali: dalle città d’arte alle aree interne, dai borghi alle aggregazioni di Comuni. Con questa prima fase si apre ufficialmente il percorso verso la designazione della "Capitale italiana della Cultura 2028". I Comuni che hanno presentato manifestazione di interesse saranno ora chiamati a formalizzare la loro candidatura predisponendo, entro il 25 settembre 2025, un dossier di candidatura contenente il progetto culturale, le strategie di sviluppo territoriale, i soggetti coinvolti, il piano di sostenibilità economica e gli obiettivi attesi.

Il titolo di "Capitale italiana della Cultura" ha lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale e creativo delle città italiane e di promuovere politiche pubbliche innovative basate sulla cultura come leva di crescita, inclusione e attrattività. Nel corso degli anni, numerose città hanno beneficiato di questa opportunità, avviando processi di trasformazione e sviluppo. Dopo le esperienze di Matera (2019 come Capitale Europea), Parma (2020-21), Procida (2022), Bergamo e Brescia (2023), Pesaro (2024) e Agrigento (2025), il titolo per il 2026 è stato assegnato a L’Aquila e per il 2027 a Pordenone.

Successivamente, una Giuria di esperti nominata con decreto ministeriale, selezionerà la città vincitrice che sarà proclamata entro marzo del 2026.