ORBASSANO - Aumenti di salario e stabilizzazione dei lavoratori interinali come primo contrasto alla precarietà. Sono le ragioni alla base dello sciopero dei dipendenti della filiera Brt che ha bloccato nella notte tra mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre il magazzino Brt49 presso il sito interporto di Orbassano.
Come già a Genova e in altre città, anche qui merci a terra in attesa di una risposta dell'azienda alle rivendicazioni della piattaforma nazionale SI Cobas: «Per realizzare queste rivendicazioni, come organizzazione sindacale del movimento operaio - la maggiormente rappresentativa nel settore logistico - si richiede necessariamente un'unica trattativa nazionale per i lavoratori di tutti i magazzini: così da risolvere le loro problematiche ottenendo migliori condizioni di vita e lavoro. Dunque, non è accettabile la proposta al ribasso dei padroni Brt (multinazionale di proprietà delle poste francesi) e Fedit (associazione padronale della logistica) di una contrattazione aziendale, cioè sito industriale per sito industriale e stabilimento per stabilimento: così provando a riportare indietro le relazioni sindacali a un rapporto di forza ancor più a favore del profitto ovvero contrario ai bisogni degli operai e al loro sindacato conflittuale».
«Per i lavoratori è urgente ottenere un risultato adeguato a compensare i bassi salari e il carovita: innanzitutto un recupero di salario adeguato al carovita, quindi un riconoscimento della dignità e dei diritti come lavoratori essenziali che creano la ricchezza sociale – aggiungono da SI Cobas - Anche conquistandosi il rispetto della libertà sindacale di scegliere il sindacato da cui farsi rappresentare e di manifestare anche con la protesta: ovvero usando il diritto di sciopero a difesa del proprio interesse come classe lavoratrice contro il grande interesse economico di padroni e governo».