TORINO - Adesso è ufficiale: Maserati sposterà la produzione da Torino a Modena. Si chiude senza mai essere davvero iniziata l'era del Polo del lusso torinese, un epilogo già paventato nei mesi scorsi e oggi definitivo. A commentare la notizia gli esponenti politici di Avs, Grimaldi, Cera e Ravinale.
«L'ennesima gravissima perdita per l’industria dell’auto torinese, a una settimana dalla notizia della possibile vendita di Italdesign (di Moncalieri ndr), preoccupa noi, i sindacati e lavoratrici e lavoratori per la tenuta occupazionale: non possono bastare le rassicurazioni che i e le dipendenti di Maserati saranno impiegati, anche loro, nella produzione della 500 ibrida. Il piano industriale di Stellantis per Torino ad oggi si basa su un unico modello, che evidentemente non può è sufficiente per garantire lavoro per tutte e tutti, né soprattutto ad aprire ad un futuro di ripresa del settore e di assunzioni. Mentre Elkann si dedica alle visite in Arabia Saudita al seguito di Trump, Stellantis continua a non avere un amministratore e il Ministro Urso continua a dormire».
«Nel frattempo, a livello regionale, nessuna traccia del fondo di sostegno al reddito per chi si trova in cassaintegrazione annunciato da Cirio e Chiorino nel Consiglio Regionale aperto sulla crisi automotive dell’11 febbraio scorso. A oggi lavoratori e lavoratrici di Mirafiori non hanno visto un solo euro o una sola ora di corso di formazione. Invece di pretendere da Stellantis l’avvio di un reale piano industriale, fatto di ricerca, sviluppo, nuovi modelli da produrre, il Governo è la Regione Piemonte continuano ad assistere inerme allo spostamento delle produzioni e allo smantellamento produttivo del settore. Chiederemo conto in Parlamento e già nel prossimo Consiglio regionale di martedì, con un'interrogazione urgente della Consigliera Cera, quali misure urgenti di politica industriale la destra di governo intenda mettere in campo per far fronte a questa ennesima dimostrazione di disimpegno di Stellantis».