L’Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi sta sviluppando modelli sempre più avanzati di cura, anche coerenti con la continua evoluzione delle tecnologie sanitarie. Ad esempio per l’artrosi delle grandi articolazioni, come il ginocchio e l’anca, che ha una rilevante incidenza sulla popolazione generale e ne compromette la vita di relazione e l’efficienza lavorativa.

Da alcuni mesi (dall’inizio di quest’anno), in casi selezionati, presso il San Luigi di Orbassano, vengono impiantate protesi di ginocchio e di anca con metodica Robot assistita. In questi giorni si sta utilizzando un sistema robotico  ulteriormente innovativo per molte caratteristiche, appena arrivato in Italia ed gli Ortopedici del S. Luigi sono stati tra i primi ad utilizzarlo.

Questi sistemi assistono il Chirurgo ortopedico nella procedura d’impianto della componente protesica. Pur sottolineando che  la chirurgia tradizionale protesica ha raggiunto livelli di alta  perfezione, con l’ausilio della robotica si potrebbe migliorare  la precisione di impianto delle componenti  protesiche ottenendo una nuova articolazione sempre più vicina a quella naturale.

«Il  San Luigi - spiega il direttore Franco Ripa -, ha già una tradizione importante nel campo della chirurgia robotica urologica diretta dal Prof. Francesco Porpiglia, che rappresenta una delle maggiori realtà a livello nazionale nello specifico settore ed è motivo  di grande qualificazione per il nostro Ospedale. Nel corso degli ultimi mesi la robotica è stata utilizzata anche in ambito di chirurgia generale, da parte del Prof. Maurizio Degiuli. Di recente abbiamo deciso di analizzare l’applicazione nel campo chirurgico ortopedico presso la divisione diretta dal Prof. Filippo Castoldi, utilizzando sistemi di robotica da valutare secondo il modello di health technology assessment. Crediamo insomma che questo tipo di lavoro potrà risultare estremamente utile in futuro anche per la programmazione sanitaria».