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NICHELINO - Una lunga lettera aperta sulla questione cinghiali, che tanto sta facendo discutere a Nichelino e a Torino. L'ha messa nero su bianco l'assessore nichelinese, Fiodor Verzola, che ha così colto l'occasione per fare il punto della situazione su quanto fatto finora dall'Amministrazione comunale in tema "ungulati".

«In questi giorni si è diffusa la percezione che non si stia facendo nulla per contenere la presenza dei cinghiali sul nostro territorio. La verità è l’esatto contrario. Sono mesi che, insieme agli uffici competenti, stiamo lavorando con determinazione per trovare una soluzione che garantisca l’incolumità pubblica e al tempo stesso il rispetto dovuto a esseri senzienti indifesi, che non possono essere trattati soltanto a pallettoni in faccia - scrive Verzola - Occorre però ribadire un punto chiaro, la causa principale della presenza di cinghiali ormai antropizzati nelle città non è naturale, ma interamente umana. I rifiuti lasciati in maniera scorretta e i comportamenti irresponsabili che trasformano gli spazi urbani in vere e proprie riserve di cibo sono le ragioni principali. Dobbiamo abituarci all’idea che dinamiche come queste, relative alla presenza di cinghiali nelle città, purtroppo le vedremo sempre di più se questi comportamenti non cambieranno».

«La soluzione a un problema così complesso non si ottiene con uno schiocco di dita - aggiunge l'assessore di Nichelino - E sia chiaro a tutte e a tutti perché certe proposte non sono percorribili, sparare in un centro cittadino o ricorrere a interventi di narcotizzazione in aree densamente abitate espone la comunità a conseguenze gravissime. L’errore umano di un proiettile vagante può colpire persone innocenti, provocando esiti irreversibili o addirittura fatali, un animale colto dal panico può fuggire in modo incontrollato, invadere carreggiate e strade, innescando incidenti con conseguenze gravissime per automobilisti e pedoni. Per questi motivi, come Amministrazione, abbiamo detto e diremo sempre di no a soluzioni che mettano a rischio la vita delle persone. C’è però un comportamento che va condannato con la stessa fermezza di chi propone esclusivamente la doppietta, quello di chi dà cibo direttamente ai cinghiali. Ho visto personalmente persone spezzare panini, lanciare taralli o pezzi di pane agli animali. Non è solo un atto vietato, è un pericoloso innesco. Dare da mangiare ai cinghiali significa incentivare il fenomeno e aumentare il rischio di incidenti».

«Da mesi abbiamo messo in campo misure concrete come la riduzione delle fonti di cibo al boschetto attraverso le casette anti-intrusione, al cui interno saranno collocati i bidoni della spazzatura, la pulizia del sottobosco, l’installazione di cannoni sparasalve a tempo che dissuadano i cinghiali dal frequentare la zona, l’installazione di reti metalliche lungo le sponde del Sangone. A queste azioni si aggiunge la proposta che ho recentemente avanzato di regolamentare la fruizione delle aree griglie, così da avere un maggiore controllo e la possibilità di sanzionare chi le lascia in condizioni di degrado. Tutto questo non è un elenco di promesse, ma un lavoro in corso, con atti amministrativi e operazioni già avviate. Abbiamo tolto le fonti alimentari più immediate e questo contribuirà nel prossimo futuro a ridurre la frequenza con cui gli animali si avvicineranno alle aree urbane - specifica Fiodor Verzola - Il problema non nasce a Nichelino e non finisce a Nichelino. L’epicentro non è il boschetto, ma un territorio che rappresenta un habitat naturale come il Parco naturale di Stupinigi e il Sangone, che per loro rappresenta un corridoio naturale attraverso cui si spostano da un territorio all’altro. Siamo davanti a un tema nazionale, non locale. Ma la nostra comunità deve sapere che il Comune di Nichelino non è rimasto a guardare, non ha assunto un approccio di sufficienza, non ha mai sottovalutato le legittime preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini. Non credo negli integralismi né nella visione esclusivamente antropocentrica, né in quella che ignora la necessità di garantire sicurezza pubblica. Credo nel buon senso, nella ricerca di soluzioni concrete, nella tutela della vita umana e nel rispetto per gli animali. Per questo oggi ribadisco con fermezza, non è vero che non stiamo facendo nulla. Stiamo facendo molto, con cognizione di causa, con criteri precisi, con la volontà di proteggere sia la nostra comunità che la dignità degli animali. Questo è l’approccio che continueremo a tenere, nel solo e supremo interesse della collettività nichelinese».