In un'importante operazione condotta stamattina dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia, con il supporto di altri Comandi Provinciali Carabinieri, sono stati eseguiti gli arresti di 14 persone su ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Catanzaro. Tra gli indagati, anche due imprenditori di Orbassano e Nichelino, in provincia di Torino, coinvolti nell'inchiesta che coinvolge a vario titolo tutte le persone colpite dai provvedimenti per associazione mafiosa, omicidio plurimo, concorso esterno in associazione mafiosa e altri gravi reati.

L'indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha portato all'arresto di 13 persone e alla misura degli arresti domiciliari per un'altra. La cosca di 'ndrangheta operante nell'area delle "Preserre" vibonesi, ricompresa nel "locale dell'Ariola", è stata oggetto di un'attenta investigazione che ha coinvolto anche la cooperazione internazionale, inclusa la Squadra Investigativa Comune con le autorità elvetiche, e il coordinamento di EUROJUST e EUROPOL.

Gli investigatori hanno raccolto elementi indiziari che suggeriscono un'operatività mafiosa protratta, nonostante precedenti provvedimenti giudiziari, con proiezioni criminali in Piemonte, Abruzzo, Svizzera e Germania. La gravità degli indizi ha riguardato anche il triplice omicidio di mafia commesso nel 2003 a Gerocarne (VV), noto come "Strage dell'Ariola", parte di una lunga faida tra famiglie rivali.

L'ordinanza cautelare ha evidenziato la gravità degli indizi a carico degli indagati, inclusi i due imprenditori piemontesi, per una serie di reati aggravati dalle modalità e finalità mafiose, quali estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina e reati in materia di armi.