Sembra destinata a rimanere senza un colpevole la misteriosa morte di Angela Danesi, deceduta l’8 settembre 2016 all’ospedale San Lorenzo di Carmagnola dopo un anno di degenza in una casa di cura di un paese vicino. I medici carmagnolesi avevano inviato una segnalazione all’autorità giudiziaria evidenziando alcune lesioni alla milza che, secondo i famigliari della donna, potevano essere collegate alle diverse cadute avvenute nella casa di riposo. È stato aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, ma nei giorni scorsi è stato archiviato su richiesta del pubblico ministero. Secondo i consulenti della procura di Torino la pensionata è morta per uno shock settico, una banale broncopolmonite e le «fessurazioni» della milza potrebbero essere dovute alle manovre effettuate in fase di rianimazione.
Flavia Curti, la figlia di Angela Danesi, di casa a Nichelino, non ha però nessuna intenzione di rassegnarsi: «Io non mi arrenderò mai. Almeno fino a quando non verrà fuori la verità». E ripercorre l’odissea della madre: «Era ricoverata in quella struttura dal 2015. Dopo un anno senza problemi, a luglio è caduta due volte in tre giorni. Da quel momento, a mio parere, la struttura ha accusato carenze assistenziali significative. l'ultima caduta registrata nella cartella clinica è del 31 agosto e questi episodi potrebbero essere la causa del decesso».
Dopo la segnalazione dell’ospedale la Procura di Asti ha aperto un procedimento per omicidio colposo a carico di ignoti: « ma poi si sono verificati due fatti inspiegabili – spiega Maximiliano Garofalo, consulente di Flavia Curti – Prima il fascicolo è stato trasmesso senza spiegazioni alla Procura di Torino e poi il medico legale incaricato dal pm di effettuare l'esame autoptico ha dichiarato come causa del decesso una broncopolmonite. Eppure tutta la documentazione medica non c’è traccia di alcun tipo di infezione».
Adesso i legali di Flavia Curti stanno valutando l’ipotesi di un ulteriore ricorso: «Farò tutto quello che è nelle mie possibilità per ottenere giustizia – conclude la nichelinese - La morte di mia madre, anche se aveva 91 anni, non può essere liquidata così».