Condanna a 30 anni di reclusione confermata dalla Corte d'Assise d'Appello di Torino per Antonio Serra, il 50enne finito a processo con l'accusa di avere ucciso a colpi di pistola un uomo, Umberto Prinzi, il cui corpo senza vita venne trovato in un fosso in strada Santa Brigida a Moncalieri. Era il dicembre del 2018.
Prinzi era l'assassino reo confesso della «bella Valentina», al secolo Cosimo Andriani, la trans che lui uccise nel 1995 per soffocamento. Gettò il corpo in una scarpata delle Valli di Lanzo. Condannato a 22 anni di carcere, nel 2007 fece ritrovare il corpo alla polizia, ammettendo il delitto. Nato a Carignano, Prinzi era uscito dal carcere da poco più di un anno, dopo aver scontato la pena per quell’omicidio.
Il procuratore generale di Torino, Giancarlo Avenati Bassi, non ha escluso che Serra abbia ucciso Prinzi perché non voleva vendergli un'auto. Il presunto complice di Serra, che ha reso dichiarazioni considerate utili per le indagini, era stato giudicato in un processo separato con l'accusa di occultamento di cadavere.
La pistola usata per uccidere Prinzi era stata poi ritrovata dai carabinieri nel Po, vicino ad un noto locale estivo. Assieme all'arma anche una sorta di silenziatore artigianale. I due arrestati se n'erano sbarazzati dopo aver eliminato Prinzi con un colpo alla nuca mentre erano nella macchina della vittima.