Scritte sui muri, sui giochi comprati attraverso soldi propri o donazioni e sui cartelli che raccontano la storia di quel giardino. Uno spazio strappato alla decadenza grazie all'impegno e alla voglia di un padre, Antonio Pavani di professione parrucchuere, che un bel giorno si era trovato li a passeggiare con il figlioletto appena nato e si era intristito a vedere quel parco abbandonato a sè stesso. L'atto vandalico è successo qualche giorno fa e la cosa ha provocato rabbia e sdegno tra gli abitanti della zona, che conoscono la storia del "giardino incantato".
Il coiffeur aveva deciso che quell'angolo di verde in via Cristoforo Colombo dovesse tornare ad essere un punto di ritrovo per i bambini della zona. Così lo ha adottato da più di due anni, con il benestare del Comune. Ha tagliato l'erba alta, tolto i rifiuti, aggiustato gli arredi recuperabili e ne ha comprati altri anche grazie all'aiuto di chi non l'ha voluto lasciare da solo.
Pochi giorni fa poi, l'atto vandalico: «Fortunatamente non hanno rovinato i giochi - spiega Antono Pavani -, ho trovato scritte con pennarello nero su muri, giochi, cartelli. Mi sono messo subito all'opera per cancellare quelle scritte e ho quasi finito. Sicuramente non è stata una bella sensazione. Io qui dedico tutti i lunedì pomeriggio, quando sono a casa dal lavoro e i fine settimana. Tra soldi miei, donazioni e contributi abbiamo quasi speso 30mila euro per ridare questo giardino alla comunità. E ci vorrebbe un po' più di senso civico». Ora verrà avanzata in Comune la richiesta per ottenere delle telecamere.