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NICHELINO - Nascono la pasta e il pane con grano torinese che rispettano il lavoro degli agricoltori. Presentata ieri alla Palazzina di caccia di Stupinigi la nuova pasta fresca prodotta con la farina della filiera del grano di Stupinigi, una delle due filiere torinesi del grano promosse da Coldiretti Torino (l’altra è la filiera del Gran dji Bric della Collina chivassese). Il grano di Stupinigi è coltivato nei Comuni di: Nichelino, Beinasco, Orbassano, Candiolo, None, Vinovo. Si tratta di una miscela di quattro varietà testate per lungo tempo in campo prima di essere seminate. La farina ricavata presenta una scarsa percentuale di glutine e viene macinata mantenendo le proteine del germe.

La pasta di grano tenero viene prodotta da Pasta Girardi azienda attenta alla qualità e rispettosa dell’equo compenso per i coltivatori con stabilimenti a Leinì e Orbassano. Una pasta che rispetta perfettamente la tradizione piemontese con le sue 5 referenze: tajarin, agnolotti di carne, ravioli ricotta e spinaci, plin, paccheri. Ma se per la pasta della farina di Stupinigi è la prima volta, non è così per il pane. Da 10 anni Panacea, cooperativa torinese nata per l’inclusione sociale, produce un pane speciale con la stessa farina. Ma oggi, Panacea ha presentato un nuovo “miccone” panificato con la stessa farina rinnovando così l’offerta disponibile nelle panetterie Panacea che con la farina di Stupinigi produce anche grissini, biscotti, crackers, tortine.

La farina è prodotta da da Mulino Roccati, di Candia Canavese. Il grano è stoccato nei silos del Consorzio agrario Nord Ovest di Orbassano. La presentazione dei nuovi prodotti è stata anche l’occasione per rinnovare l’accordo di filiera tra agricoltori e industriali che da un decennio, appunto, tutela gli agricoltori che aderiscono. Il nuovo contratto di filiera migliora ancora la remunerazione per i contadini. Coldiretti Torino è riuscita a mediare portando a casa addirittura 5 euro in più al quintale come “premio di filiera” basando sulla quotazione del “grano di forza” cioè del grano più caro nelle contrattazioni. Una cifra davvero importante rispetto alle normali quotazioni di mercato.

Coldiretti Torino, con il presidente Bruno Mecca Cici, spiega il vantaggio di sostenere i contratti di filiera che in Piemonte sono attivi anche per il latte e la nocciola. «Con i contratti di filiera – ribadisce Mecca Cici – gli agricoltori ci guadagnano gli agricoltori che percepiscono una remunerazione più alta e non soggetta alle oscillazioni del mercato. Ci guadagnano le aziende alimentari perché hanno a disposizione un prodotto aderente alle esigenze aziendali garantito da un disciplinare. Ci guadagnano i consumatori perché acquistano alimenti certificati di alta qualità».

Ernesto Bertola guida in gruppo di agricoltori che ha scelto di aderire alla filiera. «Siamo partiti 10 anni fa con 500 quintali prodotti. Oggi siamo a 160 tonnellate di raccolto su 30 ettari di superficie. Siamo assolutamente soddisfatti perché il grano viene pagato molto di più e abbiamo la certezza di un prezzo garantito». Alla presentazione hanno partecipato anche Gianpiero Tolardo, sindaco di Nichelino, che ha parlato dell’impegno della città di Nicheli e dei Comuni del Parco per la promozione dei prodotti locali. Marta Fusi, direttrice della Palazzina di caccia di Stupinigi ha spiegato la relazione antica tra la Palazzina barocca e l’agricoltura, un rapporto già concepito dall’architetto Juvarra che insieme alla residenza sabauda progettò anche le cascine.

Francesca Martina, consigliera orbassanese dell’Ente di gestione delle Aree protette dei parchi Reali ha illustrato l’impegno del Parco per l’agricoltura sostenibile. Roberto Roccati, di Molino Roccati che ha illustrato le caratteristiche della farina. David Valderrama presidente della cooperativa sociale Panacea che ha mostrato il nuovo pane dalla crosta croccante e il cuore morbido a lenta lievitazione. Mentre Simone Girardi e Paola Nardo, di Pasta Girardi hanno presentato la nuova pasta fresca che ricalca, appunto, la tradizione piemontese. Giancarlo Chiesa, vicedirettore di Coldiretti Torino, ha ricordato i vantaggi economici per i coltivatori. Un risultato che premia l’azione sindacale e la vicinanza alle aziende agricole troppo spesso costrette a vendere il prodotto al di sotto dei costi di produzione.