Le indagini della Procura proseguono serrate per cercare di ricostruire il dramma che ha coinvolto migliaia di tifosi juventini sabato sera in piazza San Carlo durante la finale di Champions League. Da alcune immagini che sono state acquisite dagli investigatori si stanno studiando i movimenti dei tifosi presenti in piazza in quegli attimi per capire se ci siano stati degli atteggiamenti strani. Magari qualcuno che abbia eventualmente contribuito ad alimentare caos e panico dopo il crollo della ringhiera.
Intanto ancora nella giornata di oggi altre persone si sono presentate in ospedale per farsi medicare contusioni subite. Tra le persone coinvolte anche alcuni ragazzi di Piossasco: «Si è sentito un forte scoppio - ha spiegato Francesco S. -, non so se un petardo, seguito da altri piccoli botti che scoppiavano a raffica e sembravano davvero colpi di arma da fuoco. Da quel momento nella piazza si è scatenato il panico più totale, le persone hanno iniziato a urlare e correre verso l'esterno della piazza. Alcuni urlavano che c'era qualcuno che sparava, presi dallo spavento. Io ho iniziato a correre come tutti, ma la folla di gente non permetteva di muoversi velocemente, anzi spingevano tutti. Io sono stato spinto per terra e da quel momento mi sono passate sopra tre persone e una mi è caduta con tutto il peso sulla gamba, provocandomi un profondo taglio e forte dolore. Sono comunque riuscito a rialzarmi e correre via per poi avvisare la mia famiglia che stavo bene. Ho corso su via Roma e poco dopo si sono sentiti altri botti e quindi di nuovo tutti a correre. Dopodiché mi sono rifugiato nell'Hotel Giusto, dove mi hanno ospitato e medicato. È stato terribile vedere persone ferite, piene di sangue che piangevano per terra per il dolore o per aver perso di vista amici o familiari. Vista la situazione posso dire che a me è andata davvero bene, ma poteva andare molto peggio».
Poco fa è stata emanata una nuova nota dal Comune di Torino: «In relazione ai fatti di Piazza San Carlo, la Città di Torino precisa che il soggetto organizzatore, Turismo Torino, ha operato con le medesime modalità messe in atto nel 2015 in occasione della finale proiettata il 6 giugno. Anche in quel caso la Città, con propria delibera, aveva incaricato Turismo Torino quale soggetto organizzatore e non era stato approvato alcun provvedimento di ulteriore limitazione nella vendita di vetro e metallo, oltre a ciò che è previsto dall’art. 8 bis del Regolamento di Polizia Urbana. Per ciò che concerne la presenza di venditori abusivi sono in corso le verifiche da parte dell’Amministrazione per individuare le eventuali responsabilità. Per la giornata di domani la Sindaca attende dal Comandante della Polizia Municipale una relazione in merito alle attività svolte sul campo, e riferirà degli esiti in aula».