«Mio figlio era li con due amici. Dopo aver chiamato piangendo, il mio compagno è corso a recuperarli. Appena entrato in casa è scoppiato a piangere, ha detto di aver avuto paura di morire ed era magonato per aver calpestato la gente a terra nello scappare. Non ci dimenticheremo mai questa serata». «Eravamo a due passi. Abbiamo visto delle scene pazzesche le ambulanze che raccoglievano i feriti per strada». «Eravamo lì e siamo stati travolti dalla folla, paura e panico e gente che correva senza sapere perché. Molta gente si è tagliata coi vetri e contro le transenne»
Sono solo alcune delle testimonianze diffuse da parte di persone arrivate dai comuni del nostro territorio (Moncalieri, Nichelino, La Loggia, Vinovo, per fare alcuni esempi) che attraverso Facebook, Twitter e Whatsapp hanno voluto raccontare della notte terribile che si è vissuta a Torino, in piazza San Carlo al maxischermo durante la finale di Champions League Juventus-Real Madrid, dove il cedimento di una transenna ha scatenato un fuggi fuggi generale. Nella calca sono rimaste ferite oltre 1000 persone (questo l'ultimo bollettino nella notte), con un bambino di 7 anni ricoverato in gravi condizioni al Regina Margherita. Il sangue era dappertutto.
La ringhera è crollata vicino al negozio Olympic. Le persone hanno sentito il boato è ha scambiato il frastuono per una bomba. Qualcuno, preso dal panico, ha anche urlato «sparano», aumentando il panico. Nella corsa a mettersi al sicuro molta gente è stata calpestata e la scena, a tanta gente, ha ricordato il terrore dell'Heysel del 1985. Dalla metro la gente usciva senza scarpe e con i vestiti imbrattati di sangue. I carabinieri hanno arresttato anche due persone che stavano attuando sciacallaggio sugli affetti personali abbandonati dai tifosi.