Sulla vicenda del licenziamento di Franco Minutiello da Teknoservice, dopo che il dipendente aveva contratto il parkimson, l'azienda di Piossasco rompe il silenzio e decide di dire la sua, dopo il forte eco mediatico che ha avuto la notizia. E lo fa attraverso una nota articolata, in cui spiega che il licenziamento non è stato deciso senza prima aver tentato tutte le vie disponibili, chiedendo anche la disponibilità del dipendente.

"Il signor Minutiello - si legge nella nota aziendale -, ha sempre goduto, nell’ambito delle prestazioni lavorative, la stima della ditta. Il rapporto lavorativo si è svolto nel rispetto reciproco. Nessuna discussione è mai sorta tra le parti. Purtroppo, il lavoratore è stato gravemente colpito da una patologia invalidante. L’azienda, considerando le difficoltà riscontrate a causa di tale patologia, si è impegnata per molti mesi, come di norma in questi casi, a trovare una nuova mansione idonea alle esigenze che Minutiello avrebbe potuto necessitare. Il medico competente lo dichiarò tuttavia inidoneo alle mansioni alternative sperimentate. Con lo scopo di evitare di mettere a rischio la sua salute e quella dei suoi colleghi, che con lo stesso avrebbero dovuto collaborare, fu richiesto a Minutiello di sottoporsi ad una visita medica presso un ente terzo super partes, al fine di identificare quali mansioni potesse effettivamente svolgere il lavoratore. Quest’ultimo tuttavia ritenne di non presentarsi mai a tali visite, mettendo in evidente difficoltà l’azienda e costringendola alla risoluzione del rapporto di lavoro. Successivamente le parti vennero chiamate per esperire un tentativo di conciliazione. Il signor Minutiello venne convocato dal Presidente conciliatore per ben due volte ma anche in tali occasioni egli non si presentò a nessuna delle convocazioni e addirittura, durante la seconda, sebbene sollecitato telefonicamente dal conciliatore stesso ad intervenire personalmente, egli si rifiutò, riferendo di essere stato «consigliato» in tal senso. Gli stessi personaggi, tutti conosciuti, che consigliarono al signor Minutiello di non conciliare con l’azienda, colsero l’occasione di tale spiacevole situazione del lavoratore per provocare una campagna stampa capillare contro Teknoservice".

Sul reintegro di Minutiello e il pagamento degli arretrati, decisi dal tribunale di Ivrea, Teknoservice spiega:

"Riteniamo ingiusto tale provvedimento. E’ in netto contrasto con il principio di contemperamento di due diritti costituzionalmente garantiti: da una parte il diritto al lavoro e alla salute, dall’altra il principio della libertà di impresa e di organizzazione da parte dell’imprenditore. Ciò nonostante, prima di procedere nei termini di legge all’opposizione verso la sentenza, la direzione di Teknoservice ha presentato telefonicamente all’avvocato di Minutiello una soluzione percorribile favorevole ad entrambi le parti con il reinserimento in azienda dello stesso dipendente. A tale proposta, l’avvocato rispose con una controproposta da parte nostra inaccettabile perché non prendeva minimamente in considerazione le esigenze dell’azienda stessa. E’ quindi evidente che Teknoservice non ha mai avuto atteggiamenti ostativi ad una soluzione bonaria della controversia, cercando una soluzione costruttiva per entrambe le parti. Ribadiamo la nostra disponibilità a favorire l’ingresso di Franco Minutiello alle condizioni già esposte, invitandolo a sottoporsi ad una visita da un ente medico terzo e super partes per valutare le condizioni odierne di salute e identificare una mansione che metta al sicuro il dipendente e l’azienda dai rischi derivanti dall’esercizio dell’attività lavorativa".