Ecomostro o ecogioiello? L’intervento urbanistico nell’area fra via Di Vittorio e via Umberto I, nel pieno centro di Rivalta continua ad infiammare la campagna elettorale. Alberto Gianotti, candidato di Pro Rivalta, lo aveva definito «colata di cemento» e, facendo riferimento all’approvazione del piano regolatore in riduzione, «follia rivaltese della decrescita felice, una delle tante bufale pseudo ecologiste del sindaco Marinari». A poco più di un mese dall’uscita dei volantini distribuiti da Pro Rivalta alla Fiera di Primavera è arrivata - anche in Comune - la replica dei  proprietari dell’area, che forniscono una versione completamente diversa.

«Quanto rappresentato nel volantino è quantomeno fantasioso e fuorviante», attaccano i costruttori. Che entrano nel dettaglio del progetto: «L’ambito territoriale interessato ha un’estensione di 17 mila 500 metri quadrati e le aree pubbliche corrispondono a ben 11 mila metri quadrati, oltre il 60% dell’intero intervento. Si prevede di migliorare la viabilità di via Di Vittorio con una rotatoria all’altezza di via XX Settembre e realizzare 126 parcheggi di cui 6 per disabili. E non 65  come è stato erroneamente scritto». Sull’impatto ambientale precisano: «L’intervento è perfettamente coerente con il tessuto urbanistico e il Comune ha previsto per la zona la realizzazione di soli sottotetti abitabili. Un scelta che accresce il numero di unità immobiliari senza incrementare la superficie costruibile». Gli edifici realizzati sulla parte privata, secondo l’impresa costruttrice, saranno invece «in parte a un solo piano fuori terra e, in parte, a due piani, oltre al sottotetto».

Infine l’ultima stoccata a Pro Rivalta: «La soluzione che abbiamo illustrato è molto diversa da quella prospettata dal volantino distribuito da Pro Rivalta dove si ipotizzano erroneamente palazzine in linea, tutte a tre piani più sottotetto, tipo caserme. Metteremo a dimora 190 piante e ci auguriamo che dello spazio pubblico possa trarre beneficio tutto il centro storico rivaltese. Inoltre ribadiamo la disponibilità a predisporre il progetto in concertazione con l’amministrazione, con costi a nostro carico, senza alcuna spesa per l’ente».