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CARMAGNOLA - Fumata bianca a Carmagnola, dove è stata scongiurata la serrata del Centro diurno socio-terapeutico (Cst) di via Quasimodo nel mese di luglio. La decisione è stata ufficializzata in seguito all’attesa assemblea dei sindaci del Cisa 31, il Consorzio socioassistenziale che gestisce il servizio. La chiusura è stata evitata ed è stato deliberato uno stanziamento straordinario di circa 100 mila euro per assicurare la continuità delle attività.

C’era forte preoccupazione tra le famiglie dei venti utenti del centro, in gran parte persone con disabilità, a causa del rischio di sospensione estiva delle attività. Le difficoltà finanziarie del consorzio erano emerse già a marzo, quando si era ipotizzato, per contenere i costi, di uno stop temporaneo a luglio, in aggiunta a quelli già previsti ad agosto e durante le festività natalizie. In alternativa, si era pensato ad un aumento delle quote di compartecipazione da parte delle famiglie: 80 euro mensili in più per gli utenti a tempo pieno e 40 euro per i part-time. Calcolatrice alla mano si sarebbe trattato di un salasso di circa 900 euro annui per nucleo familiare.

Le proposte avevano incontrato la ferma opposizione dei genitori, che si erano organizzati in un comitato spontaneo e avevano richiesto e ottenuto un incontro urgente poi svolto il 22 aprile scorso alla presenza dei sindaci dei Comuni consorziati, tra cui, per l’area Torino Sud: Carmagnola, Carignano, Lombriasco, Osasio, Pancalieri, Piobesi. Restano ancora alcuni questioni da risolvere. Su tutte l’aggiornamento delle rette, ferme dal 2011, e la salvaguardia dei salari dei lavoratori delle cooperative che operano all’interno del Cst.