CARMAGNOLA - Sul trasporto pubblico, Avs in Regione Piemonte ha presentato tre interrogazioni urgenti. I consiglieri Alice Ravinale, Valentina Cera e Giulia Marro sottolineano che ad un anno dall'inizio del mandato, fin qui si sono registrati solo aumenti dei biglietti, soppressioni e promesse non mantenute.
«Continua la farsa dell'impegno da parte di questa Giunta a potenziare il Trasporto Pubblico Locale, nella regione con la qualità dell'aria peggiore d'Italia. Se la coperta economica è corta nulla si sta facendo per rimediare e destinare più risorse ad Agenzia per la Mobilità Piemonte. Mentre fondi importanti della Regione finiscono in opere come la bretella TAV sotto la collina morenica, Cirio e Gabusi, rispondendo a tre nostre interrogazioni hanno confermato aumenti, soppressioni e le promesse in campagna elettorale non mantenute», dicono i consiglieri.
Dal 2019 a oggi il costo dei biglietti del Trasporto pubblico locale è aumentato del 21,51%: «Di fronte a questo la Giunta ha saputo dare la responsabilità a un generico aumento dei costi operativi, rielencando una serie di investimenti che hanno a che fare più con il mantenimento di un servizio poco sufficiente più che con un potenziamento dei servizi. Gabusi aveva promesso, nella commissione del 28 gennaio 2025, che quest'anno non ci sarebbero stati aumenti: ma la Giunta è di nuovo venuta meno a questo impegno, e a farne le spese sono i e le pendolari piemontesi».
«Resta sprofondato nel silenzio il destino della linea Carmagnola-Mirafiori 259TK, che serviva i lavoratori e le lavoratrici oggi costretti a percorsi alternativi che li portano ad impiegare 4 ore per fare 20 km, vista l’inefficienza del trasporto pubblico locale in provincia. Di fronte alla ripresa delle produzioni della 500 ibrida a Mirafiori e quindi il ritorno dell’utenza per la linea oggi tagliata, la risposta dell'Assessore è stata "valuteremo" in base ai numeri che fornirà Stellantis».
Infine la grande promessa tradita: «La Giunta ha confermato che il trasporto pubblico non sarà gratuito per tutti gli studenti under 26 ma solo per gli e le studenti universitarie che frequentano un ateneo a Torino, e solo per i mezzi pubblici torinesi. La montagna ha partorito il topolino, e solo grazie al determinante contributo delle fondazioni bancarie. Ma la misura così come prevista, con una "soglia ISEE decisamente inclusiva" come ha dichiarato oggi in aula la Giunta, è anche profondamente ingiusta: abbiamo ricordato alla Giunta che nel 2024 sono risultate idonee ma non ammesse 60.878 (ne sono state finanziate solo 2.958) domande di partecipazione al Voucher Scuola di tipo B, che sostiene spese per trasporti e materiale didattico per studenti di scuole primarie e secondarie con famiglie con reddito inferiore a 28.000 Euro. Come si può pensare, di fronte ad un dato del genere, di dare sostegno soltanto agli universitari, anche con redditi ben più elevati?».