CARMAGNOLA - «La totale insufficienza del trasporto pubblico è frutto di una precisa volontà politica: si continua a investire sulla mobilità privata - la tangenziale di Asti Sud Ovest costerà 190 milioni di Euro, per esempio - o su grandi opere inutili - per la TAV è stato stanziato 1 mld aggiuntivo non più di un anno fa - mentre continuano a ripeterci che mancano le risorse per tutto il resto, dalla riattavazione delle linee ferroviarie chiuse, come la Chivasso-Asti, al completamento della metropolitana di Torino, addirittura al contrasto all'inflazione: ricordiamo che in era Cirio, dal 2019 al 2025, le tariffe del TPL sono aumentate del 21,51%, benche Gabusi avesse espressamente promesso che nel 2025 non ci sarebbero stati aumenti. Un'altra promessa tradita, l'ennesima». Lo dichiarano le consigliere regionali di AVS Alice Ravinale e Valentina Cera, presenti ieri mattina alla manifestazione sul trasporto pubblico svoltasi sotto il Grattacielo.
«La scarsa attenzione al trasporto pubblico è una mancanza di rispetto nei confronti di lavoratori e lavoratrici. Torneremo a interrogare la Giunta su due vicende emblematiche, di cui finora si sono lavati le mani: la linea Carmagnola-Mirafiori 259TK e il servizio di trasporti per i dipendenti della Zegna Baruffa trasferita da Lessona a Borgosesia. La prima linea serviva i lavoratori e le lavoratrici oggi costretti a percorsi alternativi lunghissimi di oltre 20 km e circa 4 ore al giorno. Di fronte alla ripresa delle produzioni della 500 ibrida a Mirafiori la risposta dell'Assessore è stata "valuteremo" in base ai numeri che fornirà Stellantis. Ad oggi, nessuna notizia per i lavoratori. Per quando riguarda la vicenda biellese si tratta di aggiungere almeno un'ora di spostamenti con auto privata a 70 lavoratori che l'azienda ha deciso di trasferire: avevamo chiesto già a maggio di intervenire, ma a quanto pare non è in programma l'attivazione di nessun servizio».
«Più di un'ora di tragitto con auto privata al giorno è problematico economicamente per i lavoratori, lo è dal punto di vista ambientale ma anche sotto il profilo della sicurezza sul lavoro: gli incidenti in itinere, secondo i dati INAIL, rappresentano il 20% dei complessivi infortuni sul lavoro e nel 2024 hanno portato a 280 vittime su base nazionale, 41 in più rispetto all’anno precedente. Tutte questioni che la Giunta Cirio decide deliberatamente di ignorare».