TROFARELLO - Venerdì 28 novembre l'amministrazione celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne attraverso due momenti molto importanti seppure molto diversi. Alle 16,30 la cittadinanza è invitata a rinnovare la firma della panchina rossa presso i giardini Morgari, per condividere insieme un momento di riflessione su una piaga che affligge ancora la nostra società in maniera drammatica e subdola. Alle 18,30 le ragazze e i ragazzi che frequentano la terza media e le scuole superiori sono invitati presso la sede degli alpini per partecipare ad un laboratorio teatrale, tenuto dall' insegnante Maria Parisi del Teatro dei Pari di Villastellone, che li inviterà a mettersi in gioco attraverso la drammatizzazione per sperimentare quanto le situazioni legate alla violenza possano essere molteplici e spesso sottili da comprendere.
L' augurio è che possano così scaturire un dialogo e un confronto costruttivi per sviscerare un tema complesso e delicato. Per chi lo desidera la serata potrà proseguire con un momento di convivialità in cui continuare a parlare e a seminare il cambiamento culturale che tanto auspichiamo. L’Assessore alle pari opportunità, Paola Bertelle, nel ricordare come la firma sulla panchina rossa rappresenti un momento importante e ormai consolidato per la comunità, invita tutti a partecipare a questo momento di riflessione e consapevolezza dei numeri delle vittime che sono ancora drammatici. «Questa piaga si contrasta con l'educazione e il buon esempio, a partire dai più piccoli: proprio in questa direzione nasce l’idea del doppio appuntamento pensato per i giovani, ai quali va insegnato il rispetto verso il prossimo, vero antidoto contro l’odio e la violenza. Spero di vedere tanti cittadini a questo appuntamento, perché l’impegno quotidiano è necessario per dire stop alla violenza».
Anche la Presidente del Consiglio Comunale Barbara Villa commenta questa importante giornata: «Abbiamo scelto di dare un taglio particolare alla seconda iniziativa di questa giornata perché siamo profondamente convinti che per scardinare i meccanismi alla base della violenza di genere sia indispensabile lavorare sui giovani, diffondendo la cultura del rispetto, della dignità dell' essere umano, spronando soprattutto le nuove generazioni a puntare in alto, a mirare alla felicità e ai sogni coraggiosi, rifuggendo la mediocrità e la violenza come strumento di dominio. Chi è felice è libero, non ha bisogno di soverchiare nessuno».

