NICHELINO - Nei giorni scorsi la palestra della scuola Gramsci di Nichelino ha aperto le sue porte per ospitare i campionati provinciali US Acli di karate. La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 150 atlete e atleti, dai più piccoli ai più grandi, impegnati nelle specialità del kata individuale e kata a squadre.
E’ stata una giornata intensa, fatta di emozioni, impegno e crescita. Tanti i momenti clou. Tra tutti, uno in particolare ha toccato il cuore di chi era presente: il conferimento del premio «Fighting Spirit» a Loris, atleta della Asd Oriente di Nichelino. Loris è un ragazzino con Disturbi dello Spettro Autistico. Il giovane atleta ha gareggiato insieme ai suoi compagni ed è stato valutato esattamente come tutti gli altri, in un contesto autentico di inclusione, senza classifiche parallele o agevolazioni.
«È stato premiato per il suo coraggio, per la determinazione con cui ha affrontato la gara e superato se stesso – dichiara il sensei Paolo Arlotti, direttore tecnico della palestra Oriente – Nel karate, il vero risultato non è una medaglia, ma la capacità di affrontare i propri limiti e accettare ogni verdetto con dignità. Loris ha fatto esattamente questo: ha combattuto con il cuore». Il riconoscimento «Fighting Spirit» – letteralmente «spirito combattiv» – non premia solo la tecnica, ma il valore umano dell’impegno, la crescita interiore, la forza nel provarci fino in fondo, anche quando il percorso è più difficile degli altri. «Da anni lavoriamo affinché il karate torni al suo scopo originario: essere al servizio delle persone, soprattutto le più fragili – aggiunge Arlotti - L’esperienza di Loris dimostra quanto lo sport possa essere uno strumento educativo, inclusivo, persino terapeutico».
Nel tempo la palestra Oriente ha avviato numerosi progetti con una forte valenza sociale: dal contrasto al bullismo con «Mai più mani in faccia», agli allenamenti nel carcere minorile Ferrante Aporti, fino alla pratica con persone affette da Alzheimer nel progetto «Karate no Age». «Dopo anni dedicati alla formazione di grandi atleti, oggi sento di aver ritrovato un entusiasmo nuovo: quello di accompagnare i più fragili in un percorso che attraverso il Karate restituisca forza, sicurezza e dignità» conclude Arlotti. Il nome di Loris, oggi, è simbolo di tutto questo.