Il risparmio, per molti, è molto più di una semplice abitudine, ma è una vera e propria forma mentis con cui ci si approccia alla gestione del proprio capitale e del proprio patrimonio. Gli investimenti, con le loro percentuali di rischio, possono spaventare coloro che sono invece alla ricerca di soluzioni adatte per proteggere il loro denaro, magari faticosamente risparmiato in anni e anni di lavoro.
Una buona opzione potrebbe essere l’apertura di un conto deposito vincolato, che nelle giuste condizioni può anche essere un mezzo per contrastare l’inflazione e la riduzione del potere d’acquisto.
Se siete intenzionati ad aprirne uno, forse vi starete chiedendo se scegliere un deposito a breve termine o a lungo termine. Cosa va tenuto in considerazione?
Come funziona un conto deposito vincolato
Potrebbe essere utile riassumere quali sono le caratteristiche di un conto deposito vincolato, in modo tale da avere le idee più chiare possibile.
Un conto deposito è uno strumento finanziario che consente di depositare del denaro, tenendolo separato dal proprio conto corrente. Le somme depositate generano un rendimento nel corso del tempo, in una percentuale che può variare in base a diversi fattori, come ad esempio la durata vincolo. Si parla di “conto deposito vincolato” quando il cliente ha il vincolo di tenere il denaro fermo nel conto per un determinato periodo di tempo, potendo comunque decidere di ritirare i soldi prima della scadenza, pena il pagamento di una penale.
In virtù di tale obbligo, il conto deposito vincolato solitamente propone rendimenti maggiori rispetto al conto deposito libero.
A breve o a lungo termine?
Di norma si definisce “a breve termine” un conto deposito che abbia una durata massima di 12 mesi. Oltre i 12 mesi si parla invece di “lungo termine”. Quali sono le principali differenze?
Per quanto riguarda i rendimenti, i conti deposito vincolati a breve termine tendono a offrire percentuali più basse, ciò dato dal fatto che le banche hanno a disposizione il denaro per meno tempo. Aumentando invece la durata del vincolo si tende ad avere rendimenti più elevati.
Al tempo stesso va tenuto a mente che con un conto deposito vincolato a breve termine si ritorna in possesso del denaro dopo non più di un anno, per cui è più facile programmare le proprie spese in modo tale da non aver bisogno di ritirare il capitale in anticipo. Con un conto deposito vincolato a lungo termine il rischio di dover ritirare i soldi prima del tempo (con le conseguenti penali) è più elevato.
Come scegliere?
Il nostro consiglio è quello di valutare con attenzione la propria situazione economica. Se si è disposti a rinunciare a parte della propria liquidità per un periodo di tempo maggiore di un anno si potrebbe optare per un conto deposito a lungo termine, in modo tale da massimizzare i rendimenti.
Se invece si preferisce avere maggiore libertà, ritornando in possesso del denaro dopo pochi mesi, il conto deposito a breve termine potrebbe essere una soluzione migliore. In questo modo si ha anche la possibilità di ottenere tassi maggiori, previsti dalle banche in base all’inflazione del periodo.