Verrà effettuata questa mattina a Orbassano, l'autopsia che dovrà stabilire le cause della morte di Federico Carpinelli, 31 anni, colpito da un misterioso malore martedì 5 agosto e poi morto all'ospedale San Luigi dopo il trasporto di ambulanza. Carpinelli era il capitano e la bandiera della squadra di calcio dilettantistico dell'Olympic Collegno e non aveva apparenti problemi di salute. Nella mattinata di martedì aveva accusato un violento malessere - con vomito e dolori addominali – che lo aveva convinto a farsi visitare al pronto soccorso dell'ospedale di Rivoli. Dopo una serie di controlli «Fede», come lo chiamavano i suoi compagni, è stato dimesso e rimandato a casa.
In serata, dopo le 22, i dolori si sono ripresentati assieme a gravi difficoltà respiratorie e il calciatore collegnese è stato soccorso da un'ambulanza del 118 che lo ha prima portato a Rivoli e poi al San Luigi di Orbassano. Quando è arrivato al San Luigi, però, le sue condizioni erano ormai gravissime e Federico è morto poco prima dell'una.
Adesso l'autopsia dovrà fare luce su un decesso che, per amici e famigliari, è davvero inspiegabile. Federico Carpinelli, sposato e con un figlio di un anno, si stava preparando alla carriera da allenatore. Negli anni scorsi, pur continuando a giocare, aveva già guidato le giovanili dell'Olympic e da settembre sarebbe entrato nello staff tecnico della prima squadra, che milita in Prima Categoria.
«In queste occasioni non si sa mai cosa dire, qualsiasi parola appare vuota di senso di fronte ad un dolore così grande – si legge in un comunicato diffuso dalla società - La scomparsa di Federico lascia un grande vuoto fra tutti noi che lo abbiamo conosciuto e gli abbiamo voluto bene. Nessuno si dimenticherà di Federico. Ora dobbiamo stare accanto alla sua famiglia in questo terribile momento».