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ORBASSANO - Ha aperto ufficialmente i battenti la fabbrica di Mole Urbana, progetto del designer e imprenditore Umberto Palermo. Qui sono nati i prototipi e ora è pronta una gamma di dodici modelli di microcar elettriche, pensati per il tempo libero, la logistica urbana e il delivery. Le vetture saranno distribuite nelle concessionarie italiane nelle prossime settimane.

Ispirata al modello giapponese delle k-car, ultracompatte e funzionali, Mole Urbana guarda a un’Europa sempre più interessata a soluzioni di mobilità sostenibile e agili. All’inaugurazione dello stabilimento hanno partecipato il ministro Gilberto Pichetto Fratin, rappresentanti istituzionali, partner industriali e numerosi ospiti, tra cui l’ex presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, legato alla filiera marchigiana coinvolta nel progetto.

Nei giorni precedenti all’apertura, un cartello all’ingresso dello stabilimento annunciava l’assunzione di operai. Sono arrivati 500 curriculum. Attualmente i dipendenti sono 30, ma a pieno regime si stima l’impiego di 80-100 persone, in base all’andamento degli ordini. L’investimento complessivo previsto è di 7 milioni di euro. Il primo round di finanziamento ha raccolto 3,5 milioni il 18 dicembre e il secondo è in programma nei prossimi mesi. Il governo ha creduto nel progetto, investendo tramite Cdp Venture Capital.

La strategia è chiara: rilanciare la manifattura italiana con una filiera interamente nazionale, dalla componentistica all’assemblaggio. Mole Urbana punta a diventare un nuovo polo automotive a basso impatto ambientale. Già si guarda al futuro: è in sviluppo Malya, un veicolo elettrico compatto a cinque posti, pensato per affrontare non solo la città, ma anche percorsi extraurbani e autostradali. «Un progetto che unisce design, industria e sostenibilità, valorizzando la creatività e l’ingegno italiani - ha commentato il ministro Gilberto Pichetto Fratin - la mobilità del futuro si costruisce così: con innovazione, collaborazione e una filiera che fa crescere il Paese».