Alla conferenza stampa sono intervenuti: Giulio Manfredi (Giunta Associazione Aglietta); Silvja Manzi (Direzione Radicali Italiani); Alberto Ventrini (avvocato, estensore dell’esposto, Giunta Associazione Aglietta); Silvio Viale (presidente Comitato nazionale Radicali Italiani).
 
Giulio Manfredi: «Il caso fa bene le cose. Nel ventennale di vita dell’Associazione Aglietta, presentiamo l’ennesima iniziativa per il ristabilimento della legalità in materia elettorale, un filone che ha l’Associazione Aglietta ha perseguito fin dalla sua nascita, nell’anno 2000. A Moncalieri uno dei candidati nella lista della Lega alle elezioni comunali, Stefano Zacà, ha fatto ricorso contro la sua eclusione dalla lista, attuata cancellando a penna il suo nome dall’elenco dei candidati sui moduli di raccolta firme, dopo che tali firme erano state raccolte. Se quanto denunciato da Zacà corrisponde al vero si tratta di “falsificazione materiale mediante alterazione e/o sostituzione di atto vero destinato ad operazione elettorale”. Non un candidato a sindaco, non una lista, non un partito, non un candidato di lista hanno alzato il ditino per dire “scusate, forse c’è un problema grosso come una casa nella presentazione della lista della Lega”... perché, o la Lega ha raccolto le 67 firme necessarie per la presentazione su moduli dove non è presente nell’elenco dei candidati, il nome di Stefano Zacà (e allora tutto bene) oppure i moduli di raccolta firme che la Commissione elettorale ha accettato senza eccepire nulla sono quelli dove il nome di Stefano Zacà è stato cancellato a penna; si tretterebbe di una manomissione inammissibile, il modulo e le firme relative sarebbero nulle (e allora la lista della Lega doveva essere respinta per mancanza del numero delle firme necessarie)».
 
Alberto Ventrini: «La falsificazione mi pare evidente ed è punita dal DPR n. 570 del 16 maggio 1960, comme 3 e 4. Mi pare fosse evidente anche al momento della presentazione della lista; come mai la Commissione elettorale del Comune di Moncalieri non ha eccepito nulla? Estremizzando, se accettassimo che un partito può raccogliere prima le firme dei cittadini e poi modificare la lista dei candidati a suo piacimento, uno potrebbe inserire nella sua lista i nomi più seducenti (attrici, attori, cantanti,..), raccogliere in poco tempo le firme dei cittadini e poi depennare i nomi dei vip. Presenterò l’esposto domani mattina perché oggi, per le norme anti-Covid, gli uffici preposti del Tribunale erano chiusi». Silvio Viale: «Sicuramente l’avere fissato la data delle votazioni il 20 e 21 settembre, costringendo le liste a raccogliere le firme sotto Ferragosto non ha agevolato le regolari procedure elettorali». 
 
Silvja Manzi: «I radicali non hanno interessi particolari da difendere nel caso di Moncalieri; non sono presenti liste radicali. Come sempre, siamo spinti ad intervenire a tutela dell’interesse generale. Abbiamo sempre contestato le modalità astruse e ormai superate della raccolta firme per le elezioni; per esempio, rispetto alle autenticazioni delle firme, potrebbe essere fatta valere l’autocertificazione, con controlli a campione. Tutti gli altri partiti si sono sempre disinteressati della questione e tutti gli altri partiti, chi più chi meno, sono poi incorsi in violazioni della legge elettorale nella fase di presentazione delle candidature. Chiediamo alla magistratura di verificare quanto è successo a Moncalieri».
 
Possibile annullamento delle elezioni? «E’ stato già detto del “caso Giovine” in Piemonte ma ricordo anche il precedente delle elezioni regionali in Lombardia del 2010. In quel caso i radicali Marco Cappato e Lorenzo Lipparini contestarono la falsificazione delle firme a sostegno del listino del presidente Roberto Formigoni. Il Tribunale accolse il ricorso radicale e nel 2014 si svolsero nuove elezioni regionali».