CARMAGNOLA - Un video realizzato dagli spalti del campo sportivo di Collegno fa un po' di chiarezza in merito a quello che è successo domenica, nel corso del torneo di calcio giovanile Super Oscar. Al termine della partita Carmagnola-Volpiano Pianese c'è stato un grosso parapiglia tra calciatori delle due squadre. Alla fine un genitore del Carmagnola è entrato in campo e ha colpito il portiere 13enne del Volpiano. Nella gazzarra sono stati coinvolti anche altri adulti, dirigenti delle squadre. Persino in tribuna c'è stato un accenno di rissa. Dalle immagini sembra però non sia stato il genitore violento a provocare al portiere 13enne la frattura al malleolo, che gli è stata poi diagnosticata in ospedale. L'uomo è stato denunciato dai familiari del ragazzo colpito. Il Volpiano, intanto, ha deciso di ritirare la squadra dal torneo.
«Il Comitato Organizzatore condanna con la massima fermezza i gravi fatti avvenuti al termine di una gara del torneo Under 14 CSF Carmagnola- Volpiano Pianese, del 31/08/2025 sul campo del Paradiso Collegno. Si tratta di un episodio che colpisce e ferisce tutti noi, vanificando anni di impegno per promuovere il rispetto, l’etica sportiva e la tutela dei minori. Il calcio giovanile non può e non deve essere macchiato da episodi di violenza: chi non rispetta i valori dello sport non ha posto in questo ambiente. Il Comitato del Superoscar attende le decisioni del giudice federale e, nel frattempo, sta analizzando attentamente quanto accaduto».
«Ribadiamo con forza l’impegno di tutte le società organizzatrici del Superoscar: il calcio giovanile deve rimanere un luogo di crescita, di sicurezza e di rispetto per tutti i ragazzi e le loro famiglie. In queste ore facciamo fatica a trovare il senso delle cose. Un episodio accaduto sui nostri campi, lì dove ogni giorno - con fatica e sacrifici - proviamo a portare avanti il nostro movimento. È innegabile che episodi inqualificabili come quello successo domenica sera, siano in parte anche il frutto di un modo di pensare che ormai ha preso il sopravvento nel nostro ambiente: la cultura della vittoria ad ogni costo, il dare un peso eccessivo ai risultati. Siamo sicuri che oggi non basta solo un segnale punitivo: serve una reazione anche formativa, che ci obblighi a fermarci ed a interrogarci. Tutti, nessuno escluso. Se tutti noi addetti ai lavori non trasformeremo questa ferita in un’occasione educativa, avremo perso due volte. Nelle prossime ore verranno comunicate le determinazioni assunte in merito ai gravi fatti accaduti da parte del Comitato Organizzatore».