Dire che tra il sindaco, Paolo Montagna e il presidente del comitato di borgata Santa Maria, Stefano Perini non corre buon sangue è un eufemismo. Scontri verbali, accuse e dita puntate non sono mai mancate, ma dopo sabato 29 aprile lo scontro è stato messo in pubblica piazza, con uno scambio di battute al vetriolo sul profilo Facebook di Perini.

La scintilla è nata dopo la visita del primo cittadino in borgata, all'interno dell'iniziativa promossa dallo stesso sindaco che mira a visitare tutti i quartieri della città per discutere delle problematiche esistenti. Che l'incontro, visti i rapporti tra i due, promettesse scintille lo si sapeva. Meno che lo scontro fosse "certificato" anche dal più famoso dei social network. Attacchi che raramente si vedono nell'ambito di un rapporto tra sindaci e rappresentanti di quartieri.

In un post sul proprio profilo, Perini ha spiegato: «Riascoltando l'incontro in strada Preserasca, ho avuto modo di riflettere sulle parole dette dal sindaco, parole molto interessanti sotto tanti punti di vista. Ho messo insieme quanto ci ha raccontato il sindaco accostandole alle varie documentazioni sul pre e post alluvione che ho avuto modo di visionare in questi mesi. Quando il sindaco ha raccontato della formulazione - da lui seguita in prima persona - della "mappa di esondazione", ho apprezzato il fatto che con questo atto si impedisce la costruzione di seminterrati nelle aree alluvionate di Tetti Piatti, ma non posso non notare che siti edificati o edificandi in zone alluvionate a novembre, su quella mappa, non vi sia traccia: bianche e immacolate. E tra queste zone immacolate ci sono il sito dove insiste il futuro Lidl (ma solo quell'area e non, ad esempio, il fabbricato dell'agenzia delle entrate) - cassa di espansione naturale del Po -, una nuova struttura ricettiva, nell'altra zona golenale nei pressi della regone Vallere, e una grande e nota azienda moncalierese di strada Carignano, confinante con il nostro amico/nemico Chisola. Viceversa, sono presenti aree agricole in altre zone cittadine come strada Vivero colorate con un blu più intenso di quello scelto per la stessa strada Preserasca, dove l'acqua raggiunse e superò il metro e sessanta. Altra cosa sulla quale ho riflettuto, l'assenza dell'Assessore all'ambiente Cervetti non solo all'incontro di ieri con i cittadini di strada Preserasca, ma in tutte le vicende legate all'alluvione: l'unica volta che l'ho sentita parlare di alluvione - durante la consulta dei comitati del 20 marzo - ha detto cose poi smentite dai fatti neanche tre settimane dopo. Insomma, dopo il fantasma dell'opera, il fantasma dell'idrovora. Per concludere, e questo è un lato positivo, l'impegno preso dall'assessore Messina a verificare la salubrità dei terreni. Dispiace che, in assenza dell'assessore all'ambiente, se ne debba occupare quello alla d istruzione».

La replica di Montagna non si è fatta attendere: «Gentile Stefano Perini, come sa, non ho mai inteso risponderle. Perché non le riconosco, come detto anche privatamente e da sempre, onestà intellettuale e utilità di interlocuzione. Non le ho mai risposto quando ha gettato fango su di me, come uomo e come sindaco. Lo faccio ora, perché non le consento di infangare la passione e il lavoro della mia squadra. Non posso far passare in silenzio la volgarità che scarica sul mio assessore Barbara Ingrid Cervetti, che non finirò mai di ringraziare abbastanza per la dedizione e le notti insonni passate al mio fianco per gestire l'emergenza alluvione. Neppure se, come in questo caso, è stato suggerito a farlo da una politica e da un consigliere comunale che cerca di usare la maldicenza e la denigrazione personale per ottenere spazio e visibilità. Una politica che è il contrario di quella rappresentata da me e dall'assessore Cervetti. Lei è talmente disonesto che parla di assenza dell'assessore. Sapendo bene, al contrario, che l'incontro è stato richiesto esclusivamente al sindaco da Mariella Mauriello che ringrazio e organizzato nell'ambito dell'iniziativa "la nostra strada, il sindaco a domicilio". Lei e il suo mandante non attacca solo un assessore. Lei viola anche una donna, una madre, una persona per bene. E si dovrebbe vergognare, almeno quanto mi vergogno io a sapere che lei rappresenta il quartiere in cui vivo». 

Un botta e risposta al quale Perini ha nuovamente replicato: «Qua non ci sono mandanti, c'è un cittadino libero che riflette. Lei parla solo della Cervetti distogliendo l'attenzione sugli altri temi trattati nella dissertazione (poi che squallore l'apologia della donna e madre, che rispetto umanamente e cristianamente). Infine, l'incarico che svolgo di rappresentare le nostre borgate lo faccio, a differenza di altri, nell'interesse collettivo, non per piacere a lei o a qualcun altro. Ognuno svolge il proprio compito come meglio crede; ora possiamo tornare a non risponderci reciprocamente».