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TORINO SUD - Il Piemonte, prima Regione in Italia, ha deciso di istituire un Centro di ricerca e Osservatorio tecnico-scientifico per la riduzione delle emissioni, degli usi e della diffusione ambientale di sostanze perfluoroalchiliche: si tratta dei cosiddetti Pfas, che da alcuni anni destano preoccupazione per profili di persistenza e tossicità ambientale. L’osservatorio avrà la funzione di supportare la strategia di riduzione della presenza di Pfas in ambiente, l’adozione di buone pratiche da parte dei soggetti coinvolti, il monitoraggio e il controllo del loro rilascio. A comporlo saranno tecnici della Regione, di Arpa, delle Province e della Città Metropolitana di Torino, di enti di formazione e ricerca universitaria.

«Con l’avvio di questo Osservatorio - puntualizza l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati - confermiamo l’attenzione e l’impegno che la Regione riserva a questa tematica che deve essere approcciata sotto ogni profilo. Quello ambientale, in primo luogo, ma anche sotto il profilo della ricerca e della tecnologia, che possono fornire gli strumenti necessari per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, e per supportare la filiera della chimica verde, molto importante per il Piemonte tanto da essere uno degli elementi della nostra strategia sull’innovazione che identifica gli ambiti principali oggetto di finanziamenti europei».

I primi dati relativi ad analisi di Pfas effettuate in Piemonte risalgono al 2010 e si riferiscono a tre punti della rete di monitoraggio regionale dei corpi idrici, realizzata ai sensi della Direttiva Quadro Acque. Oggi è prevista la determinazione in circa 900 punti di monitoraggio: 350 stazioni sui corsi d’acqua superficiali, 360 relativi al sistema acquifero sotterraneo superficiale, 190 a quello profondo. A questo si aggiungono i controlli sugli scarichi in acque superficiali per diverse tipologie di impianti, quali trattamenti di acque reflue urbane, discariche e aziende che usano i Pfas nel loro ciclo produttivo verificando il rispetto dei limiti fissati dalla legge regionale n.25/2021. Nell’ambito di queste attività di controllo sono stati effettuati nell’ultimo quadriennio 426 campionamenti e l’analisi di circa 9.200 parametri. La grande mole di dati acquisiti da Arpa Piemonte consente di mappare adeguatamente la diffusione dei Pfas nell’ambiente.