Dopo un delicato intervento chirurgico subito al San Luigi il regista teatrale Renzo Sicco ha deciso di donare ai pazienti dell’ospedale orbassanese 100 libri per la realizzazione di una piccola biblioteca interna. Questa mattina, 18 aprile, si è svolta la cerimonia di consegna delle chiavi della libreria nel reparto di urologia, ma presto altri 400 volumi arriveranno anche negli altri dipartimenti.

«A dicembre la diagnosi di un tumore mi ha costretto a subire un’operazione in questa struttura,  dove ho trovato grande professionalità e umanità da parte del personale – rivela Sicco -.  Nel reparto di urologia ho notato la presenza di un basso e scomodo espositore con sopra alcuni vecchi libri. L’idea mi è sembrata buona, perché un libro può davvero essere utile ad alleviare le sofferenze e a liberare la mente dei pazienti».  Il noto autore torinese ha però deciso di migliorare l’offerta dei testi: «Alcuni erano malridotti e un po’ datati. A quel punto, dopo aver contattato la direzione generale e aver ottenuto l’appoggio dell’assessore Antonio Saitta, ho deciso di occuparmene personalmente, attraverso la mia compagnia Assemblea Teatro e con il supporto di alcuni amici».

Sicco ha chiesto così ad alcuni scrittori di donare qualche libro per la realizzazione della nuova biblioteca. Sperava di arrivare almeno fino a 100 volumi e invece ne ha ricevuti più di 500. Gli altri verranno presto distribuiti nei diversi reparti e saranno a disposizione di chi vorrà farne uso, degenti o parenti.

«Ci auguriamo che questa sia solo a prima fase di questo progetto - ha ribadito Franco Ripa commissario del San Luigi -. La malattia può essere gestita meglio considerando il paziente nella sua accezione più ampia e anche gli ospedali devono promuovere modelli strutturati in grado di creare valore aggiunto al percorso di cura».

Nella piccola biblioteca di urologia, che sarà gestita dal personale infermieristico si possono trovare libri di cucina, storia, sport, ma anche romanzi e grandi classici. Il numero 1 è stato assegnato di diritto a «Il coraggio» di Gabriele Romagnoli: «Era inevitabile – ha concluso Sicco –. Era il libro che avevo portato con me quando sono entrato in questo ospedale».