Il bene confiscato alla 'ndrangheta nel 2015 in Largo della Alpi a Nichelino, la “Casa dei diritti”, è da restituire al legittimo proprietario. E' stato infatti assolto definitivamente da ogni accusa di riciclaggio e collegamenti con la criminalità organizzata. E a seguito della sentenza della Corte di Appello di Milano emessa in data 10 giugno 2022, passata in giudicato un mese dopo, è stata disposta la restituzione del bene all'ex imputato.
La questione è stata ufficializzata lunedì sera, durante la serata sul tema della legalità e della lotta al contrasto alle mafie, con la presenza di Gian Carlo Caselli, ex procuratore della Repubblica. La “Casa dei Diritti”, un ex centro estetico in Largo delle Alpi confiscato alla ‘ndrangheta nell’ambito dell’operazione Minotauro – Pioneer, è sede di diverse associazioni del territorio. Il Comune potrebbe mantenerla attraverso una normale compravendita, ma l'ente ha già fatto sapere che non eserciterà questa opzione.
A seguito dell’assoluzione dei due co-imputati al proprietario del bene, quest’ultimo ha chiesto la revisione del suo procedimento. La revisione è stata effettuata e ha portato alla sentenza che il bene va restituito, nonostante sia oramai attivo da diversi anni con diverse attività pubbliche e del privato sociale.
«Non ci sembra consono acquistare un bene che passa attraverso questo tipo di storia, per questo abbiamo deciso di optare per la restituzione dello stesso. Siamo molto dispiaciuti perché questo episodio, il primo in Italia, potrebbe scoraggiare la richiesta da parte degli enti locali e delle associazioni di assumere la responsabilità dei beni confiscati e rischia di far cessare i servizi pubblici e le attività delle associazioni che non hanno più un luogo in cui operare. L'Amministrazione e la Regione Piemonte hanno impiegato denaro nella ristrutturazione del luogo e intendiamo richiedere almeno il rimborso degli investimenti effettuati per la manutenzione del bene, al fine di poter reinvestire questi fondi nelle associazioni che ad oggi sono dentro la Casa dei Diritti e che, da domani, non lo saranno più» dice Tolardo.