Sono ore di lutto in città e nel torinese per la morte di Antonio Russo. L’operaio 38enne era stato investito lo scorso 3 dicembre davanti allo stabilimento della Mopar di Rivalta. Inutili, purtroppo, tutti i tentativi di salvargli la vita da parte dell’equipe medica del Cto di Torino, dove era ricoverato dal giorno dell’incidente. Si aggrava, quindi, la posizione della donna di 32 anni che al volante di una Mercedes Classe A ha investito l’uomo in via Primo Maggio, senza poi fermarsi immediatamente a prestare soccorso all'operaio.
I rappresentanti sindacali di Fiom Cgil hanno subito espresso cordoglio e vicinanza ai familiari di Antonio Russo: «Un uomo, un lavoratore, un nostro iscritto della Mopar House di Rivalta venerdì 3 dicembre è rimasto coinvolto in un drammatico incidente che nella giornata odierna ha avuto il tragico epilogo che lo ha visto mancare all’affetto dei suoi cari, dei suoi amici e dei compagni di lavoro. Il giorno dell’incidente e ieri, al diffondersi della notizia dell’aggravarsi inesorabile delle sue condizioni, le lavoratrici ed i lavoratori della Mopar hanno scioperato spontaneamente per testimoniare la rabbia e lo sgomento per una tragedia che poteva essere evitata se le istituzioni locali avessero posto la dovuta attenzione alle condizioni di sicurezza che più volte sono state loro sottoposte dagli Rls in merito alle questione riguardante l’attraversamento di una via ad alta percorrenza che non limita le alte velocità per il raggiungimento dello stabilimento».
«Le condizioni di sicurezza per raggiungere il posto di lavoro sono da considerarsi parte integrante della SICUREZZA SUL LAVORO di cui troppi parlano ma pochi la considerano, almeno fino a quando non succedono fatti gravi come questo – spiegano da Fiom Cgil Mirafiori - Riteniamo inaccettabile morire per l’irresponsabilità di chi dovrebbe occuparsi di
tutelare la salute e la sicurezza di chi lavora per vivere. Come Fiom Cgil siamo vicini al dolore dei familiari a cui va il nostro cordoglio e ci rendiamo disponibili fin da ora per assisterli e sostenerli in ogni necessità, in ogni sede
e con ogni iniziativa che si riterrà opportuna».