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ORBASSANO - I lavori per il nuovo asilo nido comunale di Orbassano balzano al centro della discussione politica locale. La realizzazione degli interventi nel plesso del quartiere Arpini è finito sotto la lente di ingrandimento del consigliere comunale di Movimento 5 stelle, Andrea Suriani.

Secondo il pentastellato qualcosa non torna e ci potrebbe essere stata una violazione delle normative edilizie. «Ho ritenuto utile acquisire i documenti che riguardano l'asilo nido Arpini, in fase di ultimazione – spiega Andrea Suriani - Dalla documentazione che mi è stata fornita sono venuto a conoscenza di una violazione delle normative edilizie in zone sismiche, riscontrata nei lavori di costruzione del nuovo asilo nido, edificio “rilevante” ai sensi di una specifica delibera della giunta regionale del 2021. Il termine “rilevante” fa riferimento ad un edificio che, per la sua funzione o per la sua struttura, richiede particolari attenzioni in termini di sicurezza sismica. Questo include edifici pubblici come gli asili e altre strutture che ospitano un gran numero di persone o che sono essenziali per la comunità».

«È stato accertato che le opere strutturali già realizzate sono in violazione con la normativa vigente, in quanto eseguite senza la denuncia prevista e/o senza l’autorizzazione all’inizio dei lavori di costruzioni in zone sismiche. L’iter autorizzativo nei confronti della Regione Piemonte è stato avviato lo scorso 11 aprile a lavori strutturali già ultimati – aggiunge Suriani - In data 5 maggio 2025 ho richiesto al sindaco e al dirigente del settore se si fosse provveduto ad effettuare la segnalazione all’autorità giudiziaria, prevista in questi casi. Nessuna risposta al momento. L’interesse primario è quello di tutelare la pubblica incolumità delle costruzioni e dei cittadini. Auspico che il progetto dell’asilo nido sia rispondente alla normativa tecnica vigente. Auspico inoltre, che la Regione non riscontri anomalie nel progetto e nello stato avanzamento lavori, che richiederebbero eventuali adeguamenti con un esborso di denaro pubblico e un probabile ritardo nell’entrata in funzione dell’asilo nido».